Molte volte mi viene fatta questa domanda, alla quale io sono sempre in difficoltà nella risposta.
Già è abbastanza difficile descrivere la singola "tecnica" utilizzabile; ancor di più quando in realtà la tecnica stessa viene abbandonata, per lasciar spazio...ad altro!
Cosa intendo con questa affermazione?
Innanzitutto, la tecnica è e deve restare solo uno strumento.
Ciò che dev'essere primario è il rilascio emotivo, energetico o emozionale necessario nel percorso verso la ricerca del benessere e la soluzione del proprio conflitto interiore.
Alla base di tutto dunque è necessario uno stato di presenza particolare, che va oltre l'ascolto, attraverso il quale si "percepiscono" le informazioni e si diventa noi stessi lo strumento del processo in atto.
Molte volte dunque si crea una sorta di connessione particolare, attraverso la quale si attiva un naturale e spontaneo cambiamento interiore, frutto anche di elaborazioni che possono avvenire su più livelli e, cosa importante, bypassando il più possibile la mente.
Lo stesso operatore dev'essere assolutamente neutro e aperto a ciò che il campo mostrerà, quindi senza aspettative di sorta e senza un obiettivo mirato, se non quello di riportare benessere ed equilibrio.
Per questa ragione non esiste un protocollo da seguire, e ogni trattamento sarà assolutamente unico ed irripetibile!
Questo perché noi stessi siamo unici ed irripetibili in ogni singolo istante, perché in continua trasformazione ed elaborazione.
Nello scrivere questa breve, ma indispensabile precisazione, ho pensato all'immagine di un bellissimo e coloratissimo quadro astratto, in cui i colori sono utilizzati sapientemente e in maniera del tutto personale.
Quali colori contiene?
Sì, certo, il rosso, il giallo, il blu e tanti altri.... Ma ha importanza questo?
O forse assai di più la creatività e varietà con cui sono stati utilizzati?
Ecco, non chiedetemi che colori utilizzerò, ma piuttosto lasciatevi andare in un viaggio meraviglioso alla ricerca di voi stessi!